14 versetti biblici pieni di speranza sulla forza del perdono

Il perdono può essere una cosa difficile da contemplare, sia che lo stiamo chiedendo per qualcun altro o che lo desideriamo da altri che ci hanno ferito. Ma può anche essere incredibilmente curativo. Per guidare i pensieri e le azioni al riguardo da una prospettiva cristiana, qui ho raccolto 14 versetti biblici sul perdono.

La Bibbia ha molto da dire sul perdono e sul pentimento, dalle parole dei Salmi a quelle pronunciate da Gesù nei Vangeli, parlando del perdono di Dio nei confronti dell’uomo, leggere questi versetti ci aiuterà a darci la forza e l’amore per accettare e concedere il perdono alle persone nella tua vita.

E ora passiamo a quei versetti biblici sulla guarigione, la restaurazione e l’armonia che si possono trovare attraverso il perdono. Prendiamoci il tempo necessario e leggiamoli lentamente per assimilare tutte le loro parole, ricordandoci che sono PAROLA di DIO.

Efesini 4,32

Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. ”

Matteo 6,14

Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.”

Colossesi 3,13

Sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.”

Luca 6,37

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato”.

Matteo 18,21-22

«Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.”

Salmo 86,5

Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca”.

Marco 11,25

Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”.

Salmo 32:1

Beato colui le cui trasgressioni sono perdonate, i cui peccati sono coperti”.

Matteo 6,15

Ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. ”.

1 Giovanni 1,9

Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa”.

Ebrei 8,12

Perché io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati.”

Isaia 43,25

“Io, io cancello i tuoi misfatti, per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati.”

Ebrei 10,17

E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità.”

Efesini 1,7-8

«Nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue,la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza»

Colossesi 1,13-14

È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.”

I talenti sono beni di inestimabile valore che appartengono al Signore!

Farli fruttare significa realizzarsi, esprimere le proprie capacità e doti oppure i talenti di cui parla Cristo nel Vangelo sono altri? Ecco un’interpretazione davvero sorprendente che può farci cambiare radicalmente prospettiva.

Come far fruttare i propri talenti? Il frate mi rispose con estrema fermezza. “Cosa devi fare? È scritto tutto qui, apri e leggi!”. Scorrendo attraverso i vangeli con estrema facilità, mi rivelava ogni lato oscuro della mia anima, offrendomi soluzioni pratiche usando le parole stesse di Gesù. Mai il Vangelo mi fu più chiaro.Spesso la Parola di Dio mi è sembrata oscura, ma quando la Parola è letta nella sua integralità e senza contentarsi dei frammenti offerti giornalmente dalla liturgia, il Vangelo prende carne ed offre risposte concrete per la vita. È lo spirito Santo che agisce in noi, è lo spirito che opera questa liberazione. Proprio cosí, quando ci lasciamo leggere dalla scrittura, le gabbie della nostra vita vengono aperte e la Verità sulla nostra vita proclamata. Una delle domande più insistenti che ho avuto nel mio cammino è sempre stata quella che San Francesco stesso aveva gridato al crocefisso: “Signore cosa vuoi che io faccia?”. Tante sono le cose sante e buone che posso operare, ma io sono chiamato a rispondere a ciò che il Signore mi chiede, c’è una missione a cui sono chiamato e a cui solo io posso rispondere! Uno dei passi che più mi colpiscono in questo senso è quello dei talenti:

“Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. […] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. […] Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. ” (Mt25,14-29)

Quante persone vivono questa interpretazione? Anni e anni su quel “far fruttare il dono”, lasciando tutto in secondo piano, mentre la mia vita mi passava davanti. Per tutti è cosí, credenti e non credenti. Un giorno mi capitò tra le mani la biografia di Agassi, il tennista. Una vita consacrata al tennis perché … perché era bravo. Costretto e auto-costretto ad allenarsi perchè era bravo. Conosco ciclisti e atleti che hanno condiviso questo percorso. Ma lo stesso vale per i musicisti, per gli artisti, o semplicemente per chi, come me, è bravo nelle materie scientifiche. Un dono è una benedizione di Dio, ma quando questo dono diventa la condanna della tua vita, diventa difficile vederne la bellezza.Poi un giorno don Fabio Rosini mi illuminò sul significato profondo di queste parole. Infatti ogni passo del Vangelo ha un significato che va ben oltre i nostri schemi e per scoprirlo è necessario soffermarsi sulle singole parole, chiedendo allo Spirito Santo di svelarci il significato delle Scritture. Per me la chiave di lettura di tutto il passo è che il padrone consegna i suoi beni, cioè i beni sono i Suoi, del padrone, di Dio e non i tuoi. I talenti non sono una mia capacità o dote. I talenti sono tutte quelle cose che appartengono al Signore e non a me.

E quali sono?La lista è semplice, si parla dei sacramenti, della fede, della Parola di Dio, cioè di tutte quelle realtà che vengono da Dio stesso, che Dio ci consegna. Essere bravi in matematica è una dote, una capacità. Cosí come essere bravi a tennis, essere alti o bassi, intelligenti, o portati per le lettere. Tutte queste cose non hanno nulla a che fare con i talenti. Il passo continua dicendo che il padrone distribuí i talenti secondo le loro capacità. Quindi i talenti ti vengono dati in misura alle tue capacità. Di conseguenza quest’ultime sono a servizio per far fruttificare i talenti. Non sono i talenti.Tutto qui.Far fruttificare i talenti, vuol dire moltiplicare la fede che mi è stata donatapartecipare con sempre maggiore profondità e consapevolezza ai sacramenti, leggere, comprendere ed incarnare sempre più la Parola di Dio. Questa è l’opera di fruttificazione che mi viene chiesta e su questa mi devo concentrare, tutto il resto è una conseguenza. Il centro è vivere e comunicare la fede, il talento più importante che mi è stato dato. A chi vivrà la sua vita con questa priorità il Signore dirà bravo, prendi parte alla gioia del tuo padrone. Il problema sorge per chi non vive tutto questo o lo vive con tiepidezza:

“Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. (Mt25,29)

Questo vuol dire che la mia relazione con il Signore, la fede e tutto il resto non possono mai essere considerati un dono acquisito. Un dono che si puo’ tenere in saccoccia, e tirar fuori al momento necessario. Il Signore si sceglie ogni giorno, ed in questo processo la fede si moltiplica e Lui si fa ogni giorno più presente. Al contrario, quando tutto questo diventa secondario, mi verrà tolto anche quello che ho. Anche quel poco di fede acquisita svanisce di fronte ad un atteggiamento tiepido

Ragazzi, questa è l’occasione più bella che ci è stata data. Abbiamo in mano un dono che il Signore ci elargisce gratis. Abbiamo le capacità per portare frutto.

Ora è il momento di investire!

Dal sito 5pani2pesci

I MISTERI DEL SANTO ROSARIO: Misteri Gloriosi  (mercoledì e domenica)

Misteri Gloriosi (mercoledì e domenica)
(o della gloria)

Secondo mistero della gloria:
Gesù ascende al cielo.
Dal Vangelo secondo Marco (16,19-20)Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre.

Terzo mistero della gloria:
Lo Spirito Santo scende su Maria e gli apostoli.
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19.22)La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo».  Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre.

Quarto mistero della gloria:
Maria è assunta in cielo.
Dal Vangelo secondo Luca (1,46-50)Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono».Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre.

Quinto mistero della gloria:
Maria è nostra madre e regina del cielo e della terra.
Dal libro dell’Apocalisse (12, 1-2.5)Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni.Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre.

Leggi la Parola di Dio: illuminerà il tuo cammino 

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Sei triste e angosciato?
Leggi il cap. 14 del Vangelo di Giovanni

La cattiveria del mondo ti fa paura?
Leggi il salmo 26

Hai peccato?
Leggi il salmo 50

Ti fa paura l’avvenire?
Leggi i versetti 19-34 del cap. 6 del Vangelo di Matteo

Ti senti in pericolo?
Leggi il salmo 90

Ti senti ipocrita?
Leggi il salmo 33

Il Signore ti sembra lontano?
Leggi il salmo 138

Ti assale il dubbio?
Leggi il cap. 20 del Vangelo di Giovanni

Provi la tentazione?
Leggi il cap. 4 del Vangelo di Matteo

Sei disgustato dalla vita?
Leggi il cap. 40 di Isaia

Ti senti fragile e debole?
Leggi il salmo 22

Ti stai chiedendo: perché la fede?
Leggi il cap. 11 della lettera agli Ebrei

Sei sull’orlo della disperazione?
Leggi i versetti 31-39 del cap. 8 della lettera ai Romani

Non hai più il coraggio per affrontare la vita?
Leggi il 12 cap. del libro di Giosuè

Ti sembra che il diavolo sia più forte di Dio?
Leggi il salmo 89

Non ne puoi proprio più?
Leggi i versetti 28-30 del cap. 11 del Vangelo di Matteo

Stai per metterti in viaggio?
Leggi il salmo 120

Non riesci più a sopportarti?
Leggi il cap. 13 della la lettera ai Corinti

La tua preghiera è molto egoista?
Leggi il salmo 66

Hai l’impressione di pregare nel vuoto?
Leggi i versetti I -13 del cap. 11 del Vangelo

Sei in crisi?
Leggi il cap. 8 del libro dei Proverbi

Sei impaziente?
Leggi il cap. 12 della lettera agli Ebrei

Ti senti solo?
Leggi il cap. 15 della 1a lettera ai Corinzi

Sei malato?
Leggi il cap. 26 di Isaia

Vuoi sapere ciò che Dio attende da te?
Leggi il cap. 12 della lettera ai Romani

Hai bisogno di pace?
Leggi il cap. 14 di Giovanni

Non sai come ringraziare il Signore?
Leggi il salmo 102

dal web

Se DIO è CON NOI, chi sarà CONTRO di NOI?

Collocazione del brano
Ecco il brano del capitolo 8 della lettera ai Romani. Paolo, dopo aver affermato che giudei e pagani sono posti sullo stesso piano davanti alla croce di Cristo, parla della vita del credente, che non è più sotto il dominio della carne e delle sue passioni, ma vive grazie alla presenza dello Spirito nella sua vita. In particolare coloro che amano Dio e hanno aderito al suo disegno non possono temere alcun male: essi sono inseriti in un disegno di bene e non li attende altro che la gloria in Gesù Cristo. E’ questa la prima parte di quello che è stato definito un Canto di vittoria (Rm 8,31-39) che presenta delle note di vera poesia. Per il suo riferimento al sacrificio del Figlio si accompagna al racconto del sacrificio di Isacco che si legge in questa domenica come prima lettura.

Lectio
Fratelli, 31bse Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Paolo conclude le sue argomentazioni con questo canto trionfale che comincia con una domanda retorica. La risposta è una sola: nessuno può essere contro di noi se Dio è per noi.

32Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?
Qui si fa riferimento all’evento della croce. Non manca certo l’allusione ad Abramo pronto a sacrificare il figlio Isacco (Gn 22,16). Si tratta della prova estrema dell’amore del Padre. Davanti a un Padre così non vi è nessun limite alla logica di donazione del Padre. Il dono della salvezza è dato dal Figlio.

33Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica!
Qui entriamo in ambiente giudiziale. C’è un processo che potrebbe essere mosso ai fedeli di Cristo. Ma anche in questo caso essi saranno più che vincitori. Infatti se si guarda ai meriti e alle colpe dell’uomo, egli non potrà mai risultare innocente. Ma poiché siamo stati resi giusti dalla grazia di Dio, dalla sua spontanea iniziativa, non c’è più giudizio, né umano né divino che ci possa colpire.

34Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
Qual è il giudice che deve condannare? Gesù stesso, il quale è anche il nostro avvocato e intercede per noi. Quindi non possiamo temere nessuna condanna.

Meditiamo
– Sento mai che Dio è dalla nostra parte? O lo sento ancora come un nemico, un giudice pronto a condannarmi?
– Ho mai pensato che anche il Padre abbia sofferto al momento del sacrificio del Figlio?
– Mi sono mai sentito giudicato e condannato per la mia fede? Come ho reagito?