Nostalgia

C’era una volta il giorno di Natale. Quello delle famiglie che stavano insieme. Quello della
televisione spenta mentre si era a tavola perchè ci si parlava. Quello delle cose dolci, delle arance sul tavolo e la frutta secca da sgranocchiare tra una risata e un’altra.

C’era una volta il giorno di Natale. Quello della tavola apparecchiata con il servizio buono e la tovaglia bianca, con le posate vicino al tovagliolo, non il cellulare.

C’era una volta il giorno di Natale. Quello degli auguri detti a voce, delle telefonate ai parenti lontani, degli abbracci veri, delle strette di mano calorose, non degli sterili messaggi su whatsap o dei freddi tag su un social network.

C’era una volta il giorno di Natale, un tempo in cui capivano il Natale, sentivamo il Natale, vivevamo il Natale.

Ora abbiamo tanti ” amici” e siamo soli. Soli con un cellulare in mano. Soli tra milioni di altri cuori soli che non sentono più la magia del Natale.

© 𝘼𝙩𝙢𝙤𝙨𝙛𝙚𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙩𝙤

Spot Motta del 1975 

Novena di Natale – ultimo giorno 24 dicembre

9° GIORNO

CAMMINAVAMO NELLE TENEBRE (Vigilia della natività del Signore Gesù Cristo.)

Il Profeta Isaia prospetta il tempo della salvezza rnessianica come il tempo della luce, della gioia e della liberazione. Nel Bambino che ci sarà donato sono raccolte tutte le virtù dei Santi d’Israele: Egli sa la grandezza degli eroi la potenza, saggio, pacifico; sarà il vero “Ernmanuele” cioè Dio in mezzo a noi.

Videro una grande luce

«Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a Te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda. Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madìan. Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato. Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre» (Is 9,1-6).

Entra nel tempo e nello spazio

O fusione inaudita, o compenetrazione paradossale! Colui che è, viene nel tempo; l’increato si fa oggetto di creazione. Colui che non ha dimensioni, entra nel tempo e nello spazio, e un’anima spirituale si fa mediatrice tra la divinità e la pesantezza della carne. Colui che arricchisce, si fa povero e mendica la mia carne, perché io venga arricchito della sua divinità.

Lui, che è la pienezza si svuota, si spoglia per un poco della sua gloria, perché io possa partecipare della sua pienezza. Quale ricchezza di bontà! Quale immenso mistero mi avvolge! Sono stato fatto partecipe dell’immagine di Dio e non ho saputo custodirla: ora Dio si rende partecipe della mia carne, sia per salvare l’immagine che mi aveva data, sia per rendere immortale la mia carne. Entra in comunione con noi, in un modo nuovo ancora più profondo del primo: con chi un tempo condivise il bene, ora condivide il male; quest’ultima comunione è ancora più degna di Dio e, per chi ha intelligenza, ancora più sublime. (S. Gregorio Nazianzeno)

  Ascoltaci, o Gesù
Perché accogliamo con cuore semplice e puro il tuo mistero di salvezza
– Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù.
Perché i piccoli e i poveri di questo mondo riconoscano la loro dignità di figli di Dio e gioiscano di essere l’oggetto della preferenza divina
– Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù.
Perché tutti gli uomini Ti accolgano e credano in Te
– Noi Ti preghiamo, ascoltaci, o Gesù.

O Dio, che ci hai radunato a celebrare in devota letizia la nascita del tuo Figlio, concedi a noi e a tutta la tua Chiesa di conoscere con la fede la profondità del tuo mistero, e di viverlo con amore intenso e generoso, per Cristo nostro Signore.Amen.

Novena di Natale – 8° giorno –

8° GIORNO L’AMORE CHE SALVA

L’apostolo Paolo pone l’accento sugli effetti dell’amore di Dio manifestatosi nell’incarnazione. Questo amore è benignità, tenerezza, misericordia e si manifesta nonostante i peccati e le miserie degli uomini. Il fine di questo agire di Dio è quello di renderci suoi figli, rigenerandoci mediante il Battesimo per mezzo dello Spirito Santo, perché possiamo tendere al totale possesso della salvezza.

San Paolo apostolo a Tito

«Carissimo, anche noi un tempo eravamo insensati, disubbidienti, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, degni di odio e odiandoci a vicenda. Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, Salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna» (Tt 3,3-7).

Tutto abbiamo ricevuto in Cristo
Tutto abbiamo ricevuto in Cristo. Iddio si è comunicato all’uomo come restauratore della sua natura, come perdono e null’altro che perdono. In qual modo la misericordia di Dio ci concede il perdono del peccato, per unire l’uomo a sé come figlio? Risponde San Paolo: «Mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo» (Tt 3,5). Il Battesimo è il suggello della fede: chi si è affidato a Cristo non assume con lui un rapporto isolato, ma entra a far parte della comunità di Cristo, la sua Chiesa: giunge a ciò perché ha avuto in dono lo Spirito stesso di Cristo e dallo Spirito viene inserito nel corpo di Cristo, ne fa parte come membro vivente. Lo Spirito è Dio che in Cristo opera in noi: aiuta, ispira, illumina, santifica non per realizzare una vita solitaria, una comunione individualistica con Dio, ma per collegarci nella comunione con i fratelli in un’autentica carità vissuta. (F. Salvestrin)

  Mostraci, Signore, la tua Misericordia
Padre Santo, che per mezzo del Figlio tuo ci hai liberati dal peccato e dalla morte, togli ogni ansia e ogni tristezza dai nostri cuori.
Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia. Tu che hai promesso al tuo popolo un germoglio di giustizia, conserva pura e santa la tua Chiesa.
Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia. Tu che in Cristo ci hai dato ogni bene, fa’ che non ci separiamo dalla comunione di amore del tuo Spirito
Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia. Tu che infondi nel nostro cuore la beata speranza della salvezza, conservaci fedeli e vigilanti fino al giorno del Signore Gesù
Noi Ti preghiamo, mostraci, Signore, la tua Misericordia. Oppressi dal giogo del peccato, aspettiamo da Te, Padre misericordioso, la nostra redenzione; fa’ che la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù antica. Per Cristo nostro Signore. Amen

a cura della Redazione Papaboys

Novena di Natale – 7° giorno –

7° GIORNO  

SI E’ FATTO CARNE

Con un misterioso vaticinio il profeta Isaia promette un “segno” di salvezza: la nascita miracolosa dell”‘Emmanuele”, figlio di una vergine. L’Evangelista attribuisce esplicitamente la profezia alla nascita di Gesù: Egli è veramente l’Emmanuele, cioè Dio con noi. Facendosi uomo, Egli è venuto ad abitare in mezzo a noi e rimane con noi anche oggi, nella Chiesa e nell’Eucaristia.

Dio con noi

«”Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto”. Ma Acaz rispose: “Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore”. Allora Isaia disse: “Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio con noi”» (is 7,10-14).

Dio ha dimorato tra noi

Ti chiederai in che modo la divinità si è incarnata, come il fuoco nel ferro, non trasferendosi, ma comunicandosi. Il fuoco infatti, non si slancia verso il ferro al quale si comunica. Non subisce diminuzione, ma riempie totalmente il ferro al quale si comunica. Allo stesso modo, Dio, il Verbo “che ha dimorato tra noi” non è uscito da Se stesso; il Verbo che si è fatto carne non fu soggetto a mutamento; il Cielo non fu privato di Colui che teneva e la terra accolse nel proprio seno colui che nei cieli.

Lasciati penetrare da questo mistero: Dio è venuto nella carne per uccidere la morte che vi si nasconde. Come le cure e le medicine vincono gli elementi nocivi assimilati dal corpo, e come il buio in casa è dissipato dalla luce che entra, così la morte che teneva in suo potere la natura umana fu distrutta con la venuta della divinità. Come il ghiaccio prevale sull’acqua mentre è notte e persiste l’oscurità, ma appena sorge il sole si scioglie al calore dei suoi raggi, così la morte ha regnato fino alla venuta di Cristo; quando è apparsa la grazia salvatrice di Dio e si è levato il Sole di giustizia, la morte fu assorbita dalla vittoria, non avendo potuto resistere alla presenza della vera vita. Noi pure manifestiamo la nostra gioia, festeggiamo la salvezza del mondo, il giorno della nascita dell’umanità. Oggi è tolta la condanna di Adamo. Non si dirà più: “Polvere tu sei e alla polvere tornerai”, ma: “Unito a colui che è nei cieli, sarai elevato al cielo”. (S. Basilio M.)

Onore e gloria a Te, Signore Gesù.

Per l’immenso amore che Ti ha spinto a farti nostro fratello
 Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!

Perché ci hai raccolti nella tua Chiesa, arca di salvezza
– Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!

Perché ci hai dato la speranza della vita gioiosa e senza fine nel tuo regno
 Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!

Per riparare al peccato degli uomini che non Ti hanno accolto e non Ti amano
 Noi Ti lodiamo, onore e gloria a Te, Signore Gesù!

Risplendi su di noi con la luce della tua gloria, Signore Gesù Cristo, e la tua venuta vinca le tenebre del male e porti a tutti gli uomini la liberazione dalla schiavitù del peccato. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

C’era una volta il Natale…

Ma voi ve lo ricordate il Natale di una volta?

Ebbene si, sono così vecchia da ricordare Natali molto diversi da questi degli ultimi anni!

I Natali della mia infanzia, quando eravamo poveri, non c’era nulla, ma eravamo tanto felici di quel poco che avevamo, quando le decorazioni erano sempre quelle, solo di aggiungeva qualcosa di nuovo ogni anno e si metteva ben in mostra, nella parte centrale del nostro albero (rigorosamente vero, preso nel bosco da mio papà) L’albero sera solitamente di agrifoglio o di ginepro, erano rami più che alberi, che mio padre sapientemente legava insieme a formare un qualcosa simile ad un albero!

Si andava per a raccogliere il muschio per il presepe, e si faceva a gara a chi lo faceva più grande e piu bello perché c’era la gara parrocchiale e veniva il parroco personalmente con una “commissione” a visitarli, casa per casa, per dare il suo voto!

C’era sempre tanta neve, ma si andava alla Novena di Gesù Bambino ogni giorno, la chiesa era sempre piena di bambini e l’ultimo giorno si portavano i bambinelli per farli benedire e poi poterli mettere nella mangiatoia a mezzanotte!

Si usava cantare, in veglia con i vicini di casa, canti natalizi (le lodi del bambin), intorno al tavolo in cucina, con la stufa accesa mangiando aranci, mandarini e noci! “In notte placida” … “Tu scendi dalle stelle” …. “Astro del Ciel”… e si facevano pure i cori a due voci col controcanto!

La Messa di mezzanotte era un rito, e al ritorno, focaccia dolce con latte e cacao (che noi chinavamo cioccolata calda) e vin brulè per i grandi! E poi tutti a letto per aspettare Gesù Bambino, perché allora era lui in persona che portava i regali… generalmente era un gioco di società, uno unico per tutti i fratelli e poi calzini e biancheria nuova… (solo cose utili, insomma .. ) mai un gioco personale, però portava pure aglio e cipolle e patate per i bimbi monelli quello si che era personale, il giorno di Natale, a pranzo, sempre il brodo di gallo (il più bello del nostro pollaio) che con questi ingredienti venuti direttamente dal paradiso aveva un sapore spicciale!

E voi’ come erano i vostri Natali???