Insegnami, Signore, a dirti Grazie!

Grazie per il pane, il vento, la terra e l’acqua.
Grazie per la musica e per il silenzio.
Grazie per il miracolo di ogni nuovo giorno.
Grazie per i gesti e le parole di tenerezza.
Grazie per le risate e per i sorrisi.
Grazie per tutto ciò che mi aiuta a vivere, 
nonostante le sofferenze e lo sconforto.
Grazie a tutti quelli che amo e che mi amano.
E che questi mille ringraziamenti
si trasformino in un’immensa azione di grazie
quando mi rivolgo a te,
fonte di ogni grazia e roccia della mia vita.
Grazie per il tuo amore senza confini.
Grazie per il pane dell’Eucarestia.
Grazie per la pace che viene da te.
Grazie per la libertà che tu ci dai.
Con i miei fratelli io proclamo la tua lode
per la nostra vita che è nelle tue mani
e per le nostre anime che ti sono affidate.
Per i favori di cui tu ci inondi
e che non sempre sappiamo riconoscere.
Dio buono e misericordioso,
che il tuo nome sia benedetto, sempre.

Non abbiamo spaventato Dio

Silenzio.
Attesa.
Sì: non abbiamo spaventato Dio.
Nonostante le nostre guerre, le nostre urla, i nostri schiamazzi inutili non abbiamo spaventato Dio.
Nonostante gli sprechi, gli scandali e la tecnocrazia non abbiamo spaventato Dio.
Nonostante la fame, l’ignoranza, l’inadeguatezza della nostra povera umanità non abbiamo spaventato Dio.
Silenzio.
Attesa.
Ma ne sei sicuro?
Sì: nonostante l’uomo si sia abituato a tutto, perfino a se stesso, non abbiamo spaventato Dio.
Ancora una volta si apre la notte del tempo, ancora una volta Lui non rinuncia a farsi piccolo, a spezzarsi per poterci accompagnare, di nuovo, su quei frantumati sentieri che abbiamo minato, su cui ci smarriamo, su quei sentieri che in salita, a fatica, percorriamo.
Silenzio.
Attesa.
Grazie, Signore, per essere quella unità che tanto ci manca, anche quest’anno.

Con tutto il cuore, che la carezza dell’eterno sorrida al tuo tempo.

Luca Peyron

Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.

COMMENTO al Vangelo secondo Matteo 25,31-46

lI lungo vangelo del giudizio finale in Matteo, al capitolo 25, pagina di cui probabilmente faremmo tutti volentieri a meno di leggere e – soprattutto – di vivere, ci richiama ad una realtà essenziale della vita cristiana: la concretezza.

E’ nel fratello che siamo chiamati a riconoscere il volto del Signore anche quando – e accade spesso! – il volto del Signore è difficilmente riconoscibile nel volto sfigurato dalla rabbia e dalla superficialità magari proprio del mio collega d’ufficio. Proprio per questa ragione abbiamo bisogno di essenzialità, per riconoscere in noi i pilastri del discorso cristiano, le profondità del vangelo,.

Chiamati oggi a riconoscere il volto del Signore proprio nei piccoli e negli ultimi, cerchiamo di vivere consapevolmente ogni nostra scelta, ogni nostro incontro, ogni nostra parola sapendo che, chissà, magari dietro lo sguardo corrucciato del mio vicino di metro si nasconde proprio il volto di quel Dio che cerco da una vita…

Il tuo progetto è chiaro, Signore, nulla è nascosto di ciò che hai detto, nulla è ambiguo in ciò che chiedi: saremo giudicati sull’amore. Rendi il nostro sguardo sufficientemente limpido, oggi, per riconoscerti.

Paolo Curtaz

A proposito del dono delle lacrime di CONVERSIONE

Da quando mi è arrivata l’Email da una newsletter alla quale sono iscritta, mi si è aperto un mondo!

Il dono delle lacrime! È Tutta la vita che io vorrei avere una conversione, come quelle che senti raccontare alla tv (e che da ieri sera ho cercato in rete e ho salvato x eventuali prossimi articoli).

Ebbene ognuna di queste conversioni, è letteralmente nata dalle lacrime, dopo un pianto disperato, consolatorio, penitenziale, queste persone hanno capito che nella loro mancava solo una cosa, l’unica che non avevano, (perché avevano anche il superfluo in effetti), ma a loro mancava la più importante: DIO!!!

E Ognuno di loro lo ha capito solo dopo questo pianto.

Io credo! E Testimonio la mia fede, ma quanto vorrei avere una conversione così, come quella di San Paolo, una folgorazione sulla via di Damasco, che mi risvegli dalla mia tiepidezza!

Io non ho dubbi, credo in Dio, credo nella vita eterna, credo alla Chiesa, a volte non sono d’accordo su certe cose, ma CREDO e le accetto.

Ho sperimentato più volte la presenza di Dio vicino a me, in momenti importanti, ho sentito Dio con me, e nonostante il dolore, è stato bellissimo e intenso!

Perché credo? Non lo so, è così e basta, non mi sono mai fatta domande, non ho mai avuto dubbi, e in tanti mi dicono che sono fortunata!

Ma io, dentro di me, vorrei di più! Vorrei quel pianto! Vorrei una folgorazione che mi dicesse: “ecco, sono qui, ti aspettavo, hai bisogno solo di me!”

Ecco, vorrei di più….

E voi cosa ne pensante?

I talenti sono beni di inestimabile valore che appartengono al Signore!

Farli fruttare significa realizzarsi, esprimere le proprie capacità e doti oppure i talenti di cui parla Cristo nel Vangelo sono altri? Ecco un’interpretazione davvero sorprendente che può farci cambiare radicalmente prospettiva.

Come far fruttare i propri talenti? Il frate mi rispose con estrema fermezza. “Cosa devi fare? È scritto tutto qui, apri e leggi!”. Scorrendo attraverso i vangeli con estrema facilità, mi rivelava ogni lato oscuro della mia anima, offrendomi soluzioni pratiche usando le parole stesse di Gesù. Mai il Vangelo mi fu più chiaro.Spesso la Parola di Dio mi è sembrata oscura, ma quando la Parola è letta nella sua integralità e senza contentarsi dei frammenti offerti giornalmente dalla liturgia, il Vangelo prende carne ed offre risposte concrete per la vita. È lo spirito Santo che agisce in noi, è lo spirito che opera questa liberazione. Proprio cosí, quando ci lasciamo leggere dalla scrittura, le gabbie della nostra vita vengono aperte e la Verità sulla nostra vita proclamata. Una delle domande più insistenti che ho avuto nel mio cammino è sempre stata quella che San Francesco stesso aveva gridato al crocefisso: “Signore cosa vuoi che io faccia?”. Tante sono le cose sante e buone che posso operare, ma io sono chiamato a rispondere a ciò che il Signore mi chiede, c’è una missione a cui sono chiamato e a cui solo io posso rispondere! Uno dei passi che più mi colpiscono in questo senso è quello dei talenti:

“Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. […] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. […] Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. ” (Mt25,14-29)

Quante persone vivono questa interpretazione? Anni e anni su quel “far fruttare il dono”, lasciando tutto in secondo piano, mentre la mia vita mi passava davanti. Per tutti è cosí, credenti e non credenti. Un giorno mi capitò tra le mani la biografia di Agassi, il tennista. Una vita consacrata al tennis perché … perché era bravo. Costretto e auto-costretto ad allenarsi perchè era bravo. Conosco ciclisti e atleti che hanno condiviso questo percorso. Ma lo stesso vale per i musicisti, per gli artisti, o semplicemente per chi, come me, è bravo nelle materie scientifiche. Un dono è una benedizione di Dio, ma quando questo dono diventa la condanna della tua vita, diventa difficile vederne la bellezza.Poi un giorno don Fabio Rosini mi illuminò sul significato profondo di queste parole. Infatti ogni passo del Vangelo ha un significato che va ben oltre i nostri schemi e per scoprirlo è necessario soffermarsi sulle singole parole, chiedendo allo Spirito Santo di svelarci il significato delle Scritture. Per me la chiave di lettura di tutto il passo è che il padrone consegna i suoi beni, cioè i beni sono i Suoi, del padrone, di Dio e non i tuoi. I talenti non sono una mia capacità o dote. I talenti sono tutte quelle cose che appartengono al Signore e non a me.

E quali sono?La lista è semplice, si parla dei sacramenti, della fede, della Parola di Dio, cioè di tutte quelle realtà che vengono da Dio stesso, che Dio ci consegna. Essere bravi in matematica è una dote, una capacità. Cosí come essere bravi a tennis, essere alti o bassi, intelligenti, o portati per le lettere. Tutte queste cose non hanno nulla a che fare con i talenti. Il passo continua dicendo che il padrone distribuí i talenti secondo le loro capacità. Quindi i talenti ti vengono dati in misura alle tue capacità. Di conseguenza quest’ultime sono a servizio per far fruttificare i talenti. Non sono i talenti.Tutto qui.Far fruttificare i talenti, vuol dire moltiplicare la fede che mi è stata donatapartecipare con sempre maggiore profondità e consapevolezza ai sacramenti, leggere, comprendere ed incarnare sempre più la Parola di Dio. Questa è l’opera di fruttificazione che mi viene chiesta e su questa mi devo concentrare, tutto il resto è una conseguenza. Il centro è vivere e comunicare la fede, il talento più importante che mi è stato dato. A chi vivrà la sua vita con questa priorità il Signore dirà bravo, prendi parte alla gioia del tuo padrone. Il problema sorge per chi non vive tutto questo o lo vive con tiepidezza:

“Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”. (Mt25,29)

Questo vuol dire che la mia relazione con il Signore, la fede e tutto il resto non possono mai essere considerati un dono acquisito. Un dono che si puo’ tenere in saccoccia, e tirar fuori al momento necessario. Il Signore si sceglie ogni giorno, ed in questo processo la fede si moltiplica e Lui si fa ogni giorno più presente. Al contrario, quando tutto questo diventa secondario, mi verrà tolto anche quello che ho. Anche quel poco di fede acquisita svanisce di fronte ad un atteggiamento tiepido

Ragazzi, questa è l’occasione più bella che ci è stata data. Abbiamo in mano un dono che il Signore ci elargisce gratis. Abbiamo le capacità per portare frutto.

Ora è il momento di investire!

Dal sito 5pani2pesci